27 gennaio 2013

Karma Chameleon

Inizio a pensare che forse non è il luogo in cui sono ma il cosa sto facendo.
Che sembra la scoperta del manico a sinistra, ve lo concedo, ma allo stesso tempo uno pensa sempre di conoscersi abbastanza a fondo da sapere quali sono le scelte migliori da fare e le strade da percorrere.
Beh, no.
Ma proprio per niente.

Però, se ho imparato qualcosa in questi miei quasi 30 anni (mannaggialcacchio) è che a volte per arrivare alla soluzione, devi prima risolvere tutto il procedimento. E, sempre a volte, il procedimento è molto più lungo e laborioso di quanto poi sia la soluzione in sé.

E quindi niente, piano piano ci si arriva.
Come Eowyn, quello che mi fa paura è la gabbia. About time.
La Gabbia che prima di venir qua pensavo fosse casa, la Brianza, il restare incatenati agli stessi luoghi e agli stessi modi. Ora che sono dall'altra parte del mondo, capisco che non è così. Soffro ancora la gabbia e purtroppo un po' te la porti dietro con le scelte che fai, con le routine che costruisci giorno per giorno, con le situazioni in cui ti trovi anche involontariamente.
Ho bisogno di vivere situazioni in cui c'è continuo movimento, sono sempre stimolata, ho la possibilità di fare la differenza o di rallentare per godere il paesaggio. Ho bisogno che ogni mattino sia diverso da quello precedente e se non lo è, perlomeno che la giornata si evolva in modo diverso. Ho bisogno di impegnare testa e corpo in cose che prendono vita, che germogliano, che crescono, che cambiano.

E no, non sto parlando di mettermi a fare la giardiniera.
Ho il pollice nero.

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