10 ottobre 2011

England belongs to me

Stasera si parte, destinazione Londra prima e Roma poi.
Sì, può sembrare avventato andarsene così per più di una settimana quando in ballo c'è ancora la predisposizione al Big Event, è vero.
E' anche vero che l'Uomo non è quasi mai uscito dall'Europa e non mi sembra opportuno fare un salto praticamente dalla parte opposta del mondo senza aver prima visto almeno uno dei pezzi forti.
Ad aver avuto più tempo - ma soprattutto ad aver avuto più soldi, che son quelli che determinano se puoi partire o meno - ci sarebbero state anche Parigi, Berlino e Dublino. Dovendone scegliere una, Londra sia.

Per me è l'ennesimo viaggio ma devo ammettere che organizzarlo è stato duro.
Avremo praticamente tre giorni interi a disposizione e voluto pianificare (assieme ad una cara amica che ha vissuto lì per un bel po') un itinerario per mostrargli il più possibile della città.

Roma invece si va a salutare amici, per entrambi non è propriamente una città d'abitudine ma poco ci manca.

E quindi, siccome sono una persona di forte spessore culturale, vi saluto prima di partire non con la solita e stra-usata London Calling dei poveri Clash ma con la meno conosciuta e più generica England Belongs To Me dei Cock Sparrer.
Anche perché per me questo viaggio è un saluto non solo a London town ma anche a tutte le altre città che ho visitato nel corso degli anni nello United Kingdom, che così unito poi non è ma tant'é.

Saluto la Great Britain, saluto formalmente l'Europa prima di andare.
Tanto poi si finisce a miglia e miglia ma sempre nel Commonwealth e l'England strikes back again.
Ad ogni modo ciao, io vado.
Poi torno eh, prima di ripartire.


England belongs to me
a Nation's pride, the dirty water on the rivers
No one can take away our memory
Oh  oh, England belgons to me

1 commento:

  1. Più passano i giorni più mi sale l'angoscia di vederti partire *_*

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