15 settembre 2011

Zavorre


Mancano ormai meno di due mesi alla partenza, tutto ciò che riguarda il settore "burocratico" è pronto.
Passaporto pronto, visti accettati, biglietti aerei verranno confermati la prima settimana di ottobre.

Dimissioni date, contratto d'affitto sciolto, poco prima di partire daremo anche le varie e noiose disdette alle varie Enel, Telecom Italia, frizzi&lazzi. Riguardo a questo, peraltro, già temo lunghe e perigliose battaglie da oltreoceano perché avranno perso le disdette, perché chi stacca le linee è in malattia, perché c'è una E che pare una F da qualche parte e non possono accettare la richiesta, perché il terzo giovedì del mese il Dio delle Telecomunicazioni blocca le disattivazioni, ecc ecc...
Adesso è ora di pensare a tutto quello che riguarda il materiale.

Passi la tua vita a comprare cose per la casa, libri da leggere, vestiti, scarpe, borse, quadri, piatti e bicchieri nuovi, fiori per il balcone (non io perché ho il pollice nero), i dadi di pelouche per l'automobile, diecimila prodotti per il corpo e per i capelli, più altre altre diecimila cose che adesso non mi vengono in mente.
Poi ti rendi conto che di queste cose non ne puoi portare con te che una minimissima parte.
Ultimamente questa è la cosa che mi atterrisce di più. E' da più di un mese, per la gioia del fidanzo, che non compro un vestito, una scarpa, un ciabattino, un orecchino, perché poi lo dovrei aggiungere alle cose che già devo cercare di infilare in valigia.
Ho appena risolto lo spinosissimo problema libri prendendomi, come già citato nel post precedente, il Kindle. Ora dovrò fare il famoso censimento di tutti quelli che ho a casa e donarli a chi decide che ci sono dei titoli che interessano.
Ho anche risolto l'enigma del basso, che non volevo vendere ad uno sconosciuto. L'ho donato ad un amico che  sono sicura lo terrà proprio come fosse suo, in cambio di una cena. Dovrò trovare qualcuno per la chitarra acustica, che però è vecchia e ha un buchetto sul culo che la fa scordare... la regalerò all'ARCI Pintupi, così sarà di tutti quelli che la vogliono usare.
Ora dovrò pensare di inscatolare le cose della cucina, che andranno un po' in cantina dai miei un po' a chi le vorrà. Qualche vestito e scarpa e borsa sarà indubbiamente sacrificato o perlomeno accantonato momentaneamente, così come tutto quello che riguarda la biancheria del letto e del bagno.
E nonostante tutto quello che ritengo di poter lasciar andare, ho l'impressione che far stare la mia vita in un paio di valigie sarà comunque mission impossible.
Bisognerà anche capire come funziona l'eventuale spedizione in seconda battuta con così tante miglia di distanza.

Si vede che sta iniziando a venirmi l'ansia, vero?
Argh.

3 commenti:

  1. Daje!
    Io ho portato tipo tre libri o quattro che devo ancora leggere. Ma sono convinto che, pur sapendo veramente poco romeno, finirò per regalare vagonate di lei alle bancarelle di libri che ci sono ogni santo giorno per strada.

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  2. Io noto una cosa: hai parlato di miglia invece che di chilometri.
    Ansia o no, sei già là :)

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  3. Sì, faccio la figa con le miglia, a volte dimentico la proporzione tra miglia e km e le distanze diventano vaghe :P

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